Le chiavette USB sembrano oggetti del passato, superate da servizi cloud e dischi SSD portatili., eppure, sono ancora oggi incredibilmente utili: piccole, economiche, compatibili con qualsiasi PC e perfette per trasferire o archiviare file al volo. C’è chi le usa per lavoro, chi per salvare documenti importanti o persino per conservare film, musica o backup personali.

sistemare chiavetta usb rotta

Il problema è che, col passare del tempo, queste memorie iniziano a dare problemi, e una chiavetta USB lasciata in un cassetto per mesi, magari dopo essere stata scollegata in modo un po’ “violento”, potrebbe smettere di funzionare correttamente. A volte non viene più riconosciuta dal computer, altre volte dà errore quando cerchi di aprirla o copiarci dei file sopra, ed è in quel momento, ti viene un dubbio: “Posso recuperarla o è da buttare?”

La buona notizia è che, nella maggior parte dei casi, la risposta è sì: puoi ancora formattarla e riutilizzarla, e in altri, puoi perfino accedere ai dati, ma bisogna sapere dove mettere le mani e soprattutto non fare danni. Vediamo quindi, passo passo, cosa fare quando una chiavetta USB sembra “morta”, ma non lo è del tutto.

Primo passo: il computer la vede?

Quando colleghi una chiavetta che sembra non funzionare, la prima cosa da capire è se il sistema operativo la rileva oppure no. Su Windows, apri “Esplora file” e guarda se la chiavetta appare tra le unità disponibili. Se non la vedi, puoi fare clic destro su “Questo PC” > “Gestione” > “Gestione disco”. Se qui compare, ma senza lettera assegnata, potresti semplicemente risolvere assegnandole una nuova lettera.

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Se invece la vedi ma il sistema dice che “il dispositivo non è pronto” o dà errori simili, probabilmente il file system è danneggiato. In questo caso, la memoria non è fisicamente rotta, ma ha bisogno di essere “ripulita”, ti serve solo un po’ di attenzione.

Uno degli strumenti più efficaci in questi casi è “Diskpart”, un’utilità avanzata di Windows, una riga di comando potente, e per questo va usata con cautela. Apri il Prompt dei comandi come amministratore, digita diskpart, poi list disk. Ti verrà mostrata la lista dei dischi collegati, compresa la tua chiavetta. Attenzione a selezionare quella giusta!

Con il comando select disk X (dove X è il numero della chiavetta), la selezioni, poi digiti clean per cancellare completamente la memoria, eliminando tutte le partizioni e i dati. A quel punto puoi usare “Gestione disco” per creare una nuova partizione e formattarla, se tutto è andato bene, la tua USB dovrebbe tornare funzionante.

La rimozione sicura della chiavetta

Molti sottovalutano la rimozione sicura del dispositivo: scollegare una chiavetta mentre è ancora in uso o mentre il sistema sta scrivendo dati può corrompere il file system e rendere la memoria inutilizzabile.

Non è un consiglio “vecchia scuola”, è una regola d’oro, Windows (ma anche macOS e Linux) mantengono spesso in cache le scritture sulla memoria esterna, il che significa che, anche se pensi che il trasferimento sia finito, il sistema potrebbe ancora star lavorando.

Se rimuovi la chiavetta mentre questo processo è attivo, i file potrebbero non essere completati o, peggio ancora, l’intero file system potrebbe danneggiarsi. È per questo che, ogni volta che devi rimuovi una chiavetta USB, dovresti cliccare su “Rimozione sicura dell’hardware” e aspettare il messaggio di conferma.

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Se non funziona, ci sono software che possono aiutarti

Quando la chiavetta è visibile ma dà errore o non consente di accedere ai file, prima di riformattarla puoi tentare un recupero dati. Esistono software specifici che, anche su dispositivi danneggiati a livello logico, riescono a leggere settori ancora integri. Tra i più conosciuti ci sono Recuva, EaseUS Data Recovery Wizard, e TestDisk.

Questi strumenti analizzano l’intera struttura della chiavetta e cercano tracce di file “perduti” o non più referenziati correttamente dal file system. Il recupero non è garantito al 100%, ma in molti casi riesce a restituirti almeno parte dei dati. Tieni presente però che ogni operazione sulla chiavetta può peggiorare la situazione, quindi se i dati sono importanti, la cosa migliore da fare è evitare manovre fai-da-te e rivolgersi a un professionista del recupero dati.

Se invece hai già deciso di formattare, puoi farlo direttamente da “Gestione disco” oppure, in alternativa, usando utility gratuite come Rufus o SD Formatter, che ti permettono anche di scegliere il tipo di file system (FAT32, exFAT, NTFS) a seconda dell’uso che intendi fare della memoria.

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