Mentre in passato migrare un sito su HTTPS era tecnicamente difficile, adesso sta diventando normale. Con l’evoluzione tecnologica, l’implementazione della crittografia sul sito adesso è più semplice, grazie a diversi fattori, come server più veloci, vari certificati SSL facile e convenienti e meccanismi di protocollo migliori.
L’implementazione delle crittografia apportata da più siti ha fatto aumentare la necessità per molte aziende di reindirizzare i collegamenti HTTPS. I motori di ricerca hanno iniziato ad incoraggiare, tramite avvisi, i siti HTTPS. Migrare un sito web è un’attività notevole, in quanto ci sono in ballo varie cose, come il modo in cui verrà influenzato il SEO e come verranno gestiti i certificati SSL.
L’importanza della sicurezza per il SEO
Solitamente, i motori di ricerca tendono a favorire il posizionamento SEO più alto dei siti più sicuri; inoltre, il reindirizzamento HTTPS mantiene questo valore anche quando si reindirizzano gli URL. Gli altri vantaggi degli HTTPS per il SEO sono:
- Creare sicurezza per i visitatori impedendo che i contenuti o gli reindirizzamenti vengano modificati da terze parti.
- Il SEO dei contenuti HTTPS è migliorato perché Google premia i siti per l’implementazione della crittografia.
- HTTPS aumenta la fiducia in un marchio.
Gestione certificati SSL
Quando avviene il reindirizzamento HTTPS, bisogna gestire i certificati SSL, necessari ad ogni utilizzo. In questo senso, è presente l’HTTPS automatico, in cui i certificati SSL vengono automaticamente configurati e rinnovati, pratica che fa risparmiare molto tempo nel reindirizzamento. Durante l’esecuzione automatica, e una volta che i record DNS sono indirizzati al motore di reindirizzamento, verrà eseguito il provisioning del certificato SSL e l’URL verrà reindirizzato.
HTTPS è un fattore di ranking per Google
A differenza dei siti HTTPS sicuri, che non avranno mai problemi, per contrassegnare tutti i siti non HTTPS come non sicuri molti browser hanno piani a lungo termine; quindi, diventa necessario proteggere potenziali clienti e contenuti per evitare che arrivino messaggi di errore dai browser. Infatti Google nel 2017 annunciò pubblicamente sul proprio blog che avrebbe mostrato gli avvisi a quegli utenti che tentano di visitare siti non HTTPS. Da ottobre dello stesso anno, ciò è avvenuto. L’avviso “Non protetto” viene mostrato in due situazioni aggiuntive: quando gli utenti immettono i dati su una pagina HTTP e su tutte le pagine HTTP visitate in modalità di navigazione in incognito.
In conclusione, passare ad HTTPS non comporta nessuno sforzo particolare, e se fatto correttamente ne vale la pena. Sono varie le metodologie per apportare queste modifiche in modo rapido e il reindirizzamento dell’URL fa parte di questo.