Chiunque lavori, anche solo marginalmente, nel digitale sa bene che i bug informatici sono all’ordine del giorno. Ma cosa intendiamo esattamente quando parliamo di “bug”? In parole semplici, si tratta di errori nel codice di un software che causano comportamenti inattesi: una funzione che non risponde, un app che si blocca, un sito che carica in modo errato.

bug informatico

Non serve essere sviluppatori per notare che qualcosa non funziona, basta un Bug informatico: cos’è, perché capita e come si può risolvereclic che non porta da nessuna parte o una schermata bianca dove ci dovrebbe essere un contenuto.

La parola “bug” ha una storia curiosa: si racconta che nel 1947 un vero insetto, un tarlo, rimase incastrato nei circuiti di un computer della Marina statunitense, causando un malfunzionamento. Da lì il termine è rimasto, anche se oggi i bug sono frutto di logiche sbagliate, righe di codice scritte frettolosamente o interazioni impreviste tra sistemi diversi.

E se pensi che si tratti di piccoli errori innocui, sappi che alcuni bug hanno causato danni multimilionari e interruzioni di servizio in aziende gigantesche, non è un’esagerazione: quando il software non gira come dovrebbe, si ferma tutto.

Perché succedono i bug?

Lo sviluppo software è un processo complesso, spesso portato avanti da team diversi, distribuiti e sotto pressione. A volte un bug compare perché chi ha scritto il codice ha fatto un errore banale; altre volte è il risultato di aggiornamenti esterni che hanno cambiato le regole, una nuova versione di un browser, una libreria che non è più compatibile, un sistema operativo che si comporta in modo diverso rispetto a prima.

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Altra causa è la fretta, ad esempio, i progetti digitali, specialmente nel contesto aziendale, si muovono su scadenze strette, roadmap aggressive e aspettative sempre più alte e questo, a volte, porta spesso a sacrificare la fase di test. Non è raro che una funzionalità venga messa online senza essere stata realmente provata su tutti i dispositivi, browser o scenari possibili. Il risultato? Il bug emerge nel peggiore dei momenti: quando il prodotto è già in mano agli utenti.

Ci sono poi anche i bug che non si vedono subito, quelli subdoli, latenti, che si manifestano solo in situazioni molto particolari: un utente con una lingua diversa impostata, un tipo di file non previsto, una connessione lenta. Sono i più difficili da individuare, e spesso sono anche quelli che creano i problemi più gravi, proprio perché passano inosservati per settimane o mesi.

Principali di bug informatici:

  • Bug di logica: il codice viene eseguito ma produce un risultato errato per via di una logica sbagliata.
  • Bug di sintassi: errori nel linguaggio del codice che impediscono la compilazione o l’esecuzione.
  • Bug di runtime: si presentano durante l’esecuzione del programma, spesso causati da input imprevisti o errori di memoria.
  • Bug di integrazione: nascono dall’interazione tra moduli o sistemi diversi che non comunicano correttamente.
  • Bug di sicurezza: vulnerabilità che permettono accessi non autorizzati, perdite di dati o attacchi informatici.
  • Bug di performance: rallentamenti, blocchi o consumo eccessivo di risorse che compromettono l’esperienza utente.
  • Bug di compatibilità: problemi che si verificano solo su determinati dispositivi, browser, sistemi operativi o versioni software.

Come si prevengono i bug?

Prevenire un bug vuol dire progettare software pensando in anticipo agli errori possibili, scrivere codice pulito, leggibile, ben documentato, ma soprattutto significa testare, in modo sistematico e continuo. In questo, vengono in aiuto i test automatici, scritti appositamente per verificare che le funzioni si comportino nel modo previsto, prima ancora che arrivano all’utente finale.

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Per evitare bug bisogna effettuare la revisione del codice, far rileggere il proprio lavoro a un altro collega che, con occhio critico e menta fresca, può aiutare a individuare i difetti che l’autore non riesce più a vedere. È un passaggio che molte aziende tech di successo considerano obbligatorio, non opzionale.

Inoltre, è necessario un sistema di monitoraggio attivo anche dopo il rilascio, perché ogni errore che avviene in produzione dovrebbe lasciare traccia: log, segnalazioni, alert, in modo da poter intervenire tempestivamente, correggere e, cosa ancora più importante, evitare che lo stesso bug si ripresenti in futuro.

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