Ebbene se nella Electronic Frontier Foundation (EFF), la tabella sulla sicurezza di 39 App di messaggistica, WhatsApp si è classificata in brutte posizioni, le cose sembra che stiano per cambiare.
La crittografia end-2-end, che non permette a WhatsApp di decifrare le conversazioni è un punto a favore della sicurezza. Infatti rimanendo segrete, le chat non possono essere neppure divulgate a terzi. Nemmeno a alla polizia postale. Questo tipo di crittografia, utilizzata anche da applicazioni come Telegram, ed addirittura da servizi di filesharing come Mega e Uploaded, permette ai soli 2 utilizzatori della rete di essere in possesso della chiave per decriptare i il flusso dati, che non rimane sul server ma passa solo in forma “sminuzzata”. L’introduzione di questa funzione permetterebbe alla più celebre applicazione di messaggistica istantanea di guadagnare posizioni e garantire un servizio il più trasparente possibile.
Ed infatti, l’azienda ha deciso di introdurre la feature. Al momento solo su Android, a partire dall’ultimo aggiornamento.
Il CTO di Open Whisper Systems, Moxie Marlinspike ha reso noto che il suo team ha lavorato per sei mesi con WhatsApp per individuare le migliori strategie gestionali dell’immenso flusso di messaggi che scorre grazie alla loro App.
Ad oggi vengono cifrate solamente le conversazioni one-to-one e solo i messaggi di testo di tali conversazioni. Per file multimediali e supporto ai gruppi ci vorrà un pò di tempo.