La RAM è sempre stata presente fin dall’invenzione del PC ed a volte ha causato e continua a causare problemi che passano inosservati fino a quando la situazione diventa insostenibile. Per risolverli, vediamo come è possibile liberare memoria ed estendere virtualmente e fisicamente la RAM.
Utilizzare ReadyBoost
La funzione ReadyBoost della Microsoft sfrutta la velocità della memoria flash, che è veloce alla pari di quella RAM. Introdotto per la prima volta con Windows Vista, ReadyBoost richiede un’unità USB che offra almeno:
- 256 megabyte di spazio di archiviazione;
- tempi di accesso di 1 millisecondo o meno;
- una velocità di lettura di 2,5 megabyte al secondo;
- una velocità di scrittura di 1,75 megabyte al secondo.
Le moderne unità USB 3.0 possono soddisfare queste specifiche con facilità.
È possibile abilitare ReadyBoost facendo clic con il pulsante destro del mouse sull’unità USB in Risorse del computer, aprendo Proprietà e quindi andando alla scheda ReadyBoost. Ci sono diversi pulsanti che permettono di abilitare o disabilitare la funzione e un cursore che consente di stabilire quanta parte della capacità del disco è dedicata alla funzione. Il limite è di quattro gigabyte, se si utilizza la formattazione FAT32 sull’unità, ma la formattazione con NTFS aumenta il limite a 32 GB.
L’abilitazione di ReadyBoost non è vantaggiosa come l’installazione di più RAM, ma offre un miglioramento delle prestazioni. In alcuni casi può ridurre i tempi di caricamento fino al 75%.
Utilizzare il Task Manager di Windows e Monitoraggio risorse
Il modo più semplice per liberare la RAM in uso è aprire il Task Manager di Windows. Passare alla scheda Processi e quindi ordinare l’elenco dei programmi aperti in ordine di memoria. Questo rivelerà qualsiasi processo che sta consumando un volume insolitamente grande di RAM.
Si possono visualizzare ancora più informazioni andando alla scheda Prestazioni, aprendo Monitoraggio risorse e quindi navigando nella relativa scheda Memoria; qui si vedranno le informazioni trovate nel Task Manager di Windows e un grafico che analizza il modo in cui il sistema sta attualmente allocando RAM.
Mentre si naviga nel Task Manager di Windows e in Monitoraggio risorse, è possibile notare alcuni programmi che rappresentano costantemente un problema e si riavviano da soli all’avvio del sistema. È possibile disinstallare un programma incriminato, ma è più probabile che si voglia impedirne l’esecuzione all’avvio del sistema.
Installare un “RAM cleaner”
Se non si ha familiarità con il Task Manager di Windows, si potrebbe provare a installare un software che pulisce la RAM, la cui funzione è quella di andare a caccia di programmi che consumano memoria e ne interrompono l’accesso, liberandola per altri usi. Alcuni degli esempi migliori includono Cleanmen, Minimem e The Ultimate Memory Cleaner (per Mac).
Aggiungere più RAM
Se le tecniche indicate sopra non danno i frutti sperati, allora è necessario aumentare fisicamente la RAM. Come? Innanzi tutto, bisogna conoscere la tipologia di RAM utilizzata dal PC e per farlo ci sono vari strumenti di rilevazione hardware disponibili su Internet. Potrebbe anche essere necessario accedere all’interno dello spazio fisico per verificare quante slot libere ci sono da implementarle con altra RAM.