Dopo gli svariati avvenimenti riguardanti Windows 8, Ubuntu ed il dual-boot tra di essi, si sono susseguiti vari “occhiolini” tra Microsoft e Canonical che hanno portato, ieri, nel corso del Build 2016, ad annunciare l’integrazione di alcune feature avanzate native di Ubuntu (Linux) in Windows 10. Un’unione di fatto tra Windows ed Ubuntu che porta svariati miglioramenti al OS build in Rendmond. In effetti, stando a quanto dichiarato dai vertici Microsoft, “la potenza della linea di comando open source arriva  su Windows”, portando con se tutta una serie di feature, come ad esempio l’integrazione 17della shell testuale GNU, che permettono, finalmente, l’abbandono di soluzioni terze per sviluppatori ed utenti esperti.

Con l’integrazione della Bash è arrivato il supporto ad API native di Ubuntu, oltre che a VT100 e SSH. Oltre ciò è possibile utilizzare i filesystem GNU/Linux. Attenzione, però. Microsoft ci tiene a sottolineare il fatto che questa integrazione è ancora in fase beta. Concretamente questo significa che la Bash è disponibile solo per gli Insider. Dal blog ufficiale Microsoft apprendiamo, inoltre, che la beta non permette di interagire con App Windows e non permette l’utilizzo come server, lasciando l’unica via di utilizzo agli sviluppatori. I developers potranno, dunque, utilizzare solamente i comandi CLI come il celebre MAKE, che fino a ieri erano fruibili unicamente tramite software esterni come Cygwin.

Questo il video di presentazione della feature, che spiega passo passo come integrare i due subsystem.

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